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CAMPI MAGNETICI PULSATI

effetti biologici e ipotesi di utilizzo terapeutico

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  1. Vitriol
     
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    Nell' ultimo decennio è sempre maggiore l‟ interesse di diversi gruppi di ricerca dislocati
    in vari paesi del mondo verso un nuovo ramo, la bioelectrics. Quest‟ ultimo unisce in un solo
    team di ricerca ingegneri e biologi, impegnati nello studio degli effetti benefici che si possono
    ottenere esponendo delle cellule malate a campi elettrici pulsati di brevissima durata (dai
    micro ai nanosecondi), i cosiddetti impulsi ultracorti.
    Infatti, a livello microscopico, un impulso ultracorto con ampiezza dell‟ ordine dei kilovolt,
    riesce a fare cose che gli impulsi di pari ampiezza, ma di durata maggiore, non riescono a
    fare: superare la struttura esterna della cellula (lasciandola inalterata) per poi sprigionare i
    suoi effetti nella struttura interna della cellula stessa.
    La nascita di questo nuovo ramo di ricerca è strettamente legata ai numerosi studi compiuti
    sulle proprietà dielettriche dei tessuti biologici, che consentono la diffusione delle onde
    elettromagnetiche negli esseri viventi e danno luogo ad innumerevoli effetti sulle cellule,
    suddivisi generalmente in effetti termici e specifici.
    I primi dipendono dall‟aumento di temperatura dovuto all‟assorbimento dei campi nel
    tessuto ed alla conseguente dissipazione della loro energia sotto forma di calore; quelli
    specifici, invece, non dipendono dall‟ aumento di temperatura e si possono osservare a livelli
    di intensità di campo inferiori alla soglia oltre la quale si rilevano effetti termici significativi. I
    meccanismi alla base di questi effetti non termici dipendono dalla specifica interazione tra il
    campo elettromagnetico ed alcune strutture cellulari.

    A livello cellulare, la letteratura scientifica riporta effetti di campi pulsati sulle cellule del
    sistema nervoso ed immunitario, così come su alcune linee di cellule (cellule tumorali,
    comunemente impiegate nei laboratori). Gli effetti di tali impulsi di potenza sul tessuto
    vivente sono profondi e vari e trovano sempre maggiori campi di applicazione (si pensi, ad
    esempio, agli studi condotti in merito all‟elettrochemioterapia e alla geneterapia).
    I processi indotti dall‟esposizione delle cellule a campi elettrici con le caratteristiche citate
    possono essere reversibili o meno, a seconda delle condizioni della membrana cellulare al
    termine del trattamento; infatti, è scientificamente provato che, se la membrana cellulare non
    subisce danni, il processo innescato è perfettamente reversibile.

    In ambito medico, tra le principali potenziali nuove applicazioni si possono annoverare:
     l‟induzione dell‟apoptosi: una forma di morte cellulare programmata, fondamentale
    al mantenimento del numero di cellule di un sistema;
     l‟elettroporazione: la generazione di pori sulla membrana cellulare, mediante
    impulsi della durata dell‟ ordine dei microsecondi, ne aumenta la permeabilità alle
    molecole esterne;
     l‟elettromanipolazione intracellulare: utilizzando impulsi della durata dei
    nanosecondi, rende possibile la porazione selettiva della membrana degli organuli
    intracellulari senza compromettere l‟ integrità della membrana cellulare esterna.
    Tutto, quindi, dipende dal tipo di campo elettrico pulsato che si utilizza: in base alla durata
    e al numero degli impulsi, alla loro ampiezza e frequenza di ripetizione, si va ad agire su
    differenti fattori, e si ottengono quindi differenti effetti.
    I grandi passi avanti compiuti dalla ricerca in questo ambito sono dovuti soprattutto al fatto
    che la cellula ben si presta ad una semplice schematizzazione circuitale di tipo elettrico, che
    ha permesso quindi di studiare agevolmente gli effetti di tali campi elettrici.
    I primi studi condotti riguardavano proprio l‟elettrochemioterapia. Infatti, tale tecnica è
    stata utilizzata da alcuni ricercatori americani, in via sperimentale, per curare un melanoma
    (un cancro della pelle molto aggressivo che miete migliaia di vittime ogni anno) in un topo da
    laboratorio . Già dopo il primo trattamento, che prevedeva l‟irradiazione delle cellule
    malate con alcune centinaia di impulsi, per un tempo totale di esposizione al campo di appena
    120 μs, si è potuta riscontrare una riduzione del 90% delle cellule tumorali.Dopo il secondo
    trattamento, il tumore è stato completamente debellato.

    Anche se il mondo scientifico è spaccato in due in merito alla reale applicabilità di tali
    trattamenti alla cura di tumori in soggetti umani, i risultati ottenuti con il topo da laboratorio
    hanno aperto nuove porte alla ricerca. Il futuro utilizzo di terapie di cura basate su tali
    tecniche potrebbe finalmente liberare i pazienti dagli effetti collaterali debilitanti (e a volte
    anche dannosi a causa delle radiazioni a cui si viene esposti) delle terapie classiche.
    Da quanto detto fino ad ora si potrebbe pensare che l‟uso di campi elettrici pulsati possa
    trovare applicazione solo in campo medico; ciò non deve trarre in inganno, in quanto si stanno
    portando avanti numerose ricerche che fanno uso dei campi elettrici pulsati anche, ad
    esempio, nei processi industriali di manipolazione e trattamento del cibo, in biotecnologia,
    e in numerose altre applicazioni.

    N.B. la macchina di Ighina Marconi genera questo tipo di campi magnetici pulsati.

    Edited by Vitriol - 19/8/2011, 00:13
     
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  2. 97gully
     
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    Tempo fa lessi di un casco che utilizzando campi magnetici pulsanti ad una determinata frequenza erano in grado di cambiare lo stato di coscienza di chi lo indossa inducendo OOBE, sogni lucidi visioni ecc... centra qualcosa?
     
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1 replies since 18/8/2011, 22:44   160 views
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